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Cautio Criminalis ovvero Dei processi contro le streghe

Edizione italiana a cura di Anna Foa; traduzione di Mietta Timi


Roma, Salerno, 1986, Omikron, 21
cm 24x15.5, pp. 337-(5), brossura illustrata
Prima edizione italiana. Ottima copia

€ 12
Pubblicata anonima nel 1631 a Rinteln sul Weser, ristampata l’anno dopo a Francoforte sul Meno, la Cautio Crìminalis rappresenta uno dei dpcumenti più importanti nella drammatica storia della caccia alle streghe in Europa, e particolarmente in Germania, ancora nei secoli dell’età moderna.

L’autore, della nobile famiglia cattolica del Langefeld, era un gesuita incaricato della confessione delle streghe condannate al rogo: il quale, dopo averne assistite molte decine, forse centinaia, e aver studiato lo svolgimento e l’esito di altre centinaia di processi, si convince che nessuna di quelle disgraziate cui è. stata estorta una confessione di colpevolezza sotto tortura e mandata poi a morte é veramente colpevole.
Allarmato dalla diffusione che il fenomeno ha raggiunto in Germania, particolarmente intorno al 1620; preocupato dalla mancanza di ogni limite, giuridico o morale, imposto all’iniziativa dei persecutori; inorridito dalla crudeltà con cui gli indiziati venivano sottoposti a tortura per estorcer loro una confessione, che era l’unico mezzo di prova ammesso per la stregoneria, il Von Spee scrive questo libro per dichiarare la sua condanna, analizzando nelle sue radici, giuridiche, religiose, morali, e nelle sue conseguenze pratiche il fenomeno dei processi alle streghe. Il quadro che egli traccia è sconvolgente: di una violenza senza limiti, che colpisce alla cieca e senza motivo apparente. Una società che si autodistrugge, si suicida: il sospetto generalizzato, ovunque accuse, roghi, villaggi distrutti, città decimate. «Per quanti roghi innalzino i Principi - scrive in un brano rimasto famoso - non saranno mai abbastanza se non a condizione di ardere tutto. Sconvolgono le loro terre peggio che per una guerra, senza risultato: è uno spettacolo che fa piangere lacrime di sangue».
Scritto in forma di trattato giuridico, il libro acquista - e conserva - una eccezionale forza di suggestione anche per la ricca aneddotica di cui è contesto. L’Autore rischiò molto pubblicandolo. Ma da esso ebbe inizio un lento ripensamento dell’intero problema della stregoneria, che solo nel secolo successivo troverà però una soluzione soddisfacente.

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